Come ogni anno, ritorna l’appuntamento con le Perseidi, le meteore più celebri e popolari meglio conosciute come “Le Lacrime Di San Lorenzo”. Si tratta dell’evento astronomico che più di tutti riesce a suscitare curiosità ed interesse verso il grande pubblico.
Lo sciame prende il nome dalla posizione occupata in cielo dal loro radiante, ovvero il punto dal quale sembrano arrivare le meteore. Nel caso delle Perseidi il radiante si proietta nella costellazione di Perseo, da qui il nome Perseidi. In realtà, le meteore appaiono in tutto il cielo ma, se proviamo a ripercorrere all’indietro le loro scie, esse convergerebbero tutte nei pressi della costellazione di Perseo, ovvero proprio nel punto che gli astronomi chiamano radiante.
Origine Dello Sciame
Tutti gli sciami meteorici sono originati dai residui di materiali lasciati dal passaggio di una cometa, nel caso delle Perseidi la cometa che dà origine a questo spettacolo è la Swift-Tuttle, scoperta nel 1862 da Lewis Swift e da Horace Parnell Tuttle. Fu invece l’astronomo italiano Giovanni Virgilio Schiaparelli nel 1866 a collegare l’attività dello sciame con la cometa Swift-Tuttle.
Come tutti gli sciami meteorici, anche quello delle Perseidi si verifica quando la Terra, percorrendo la sua orbita intorno al Sole incrocia quella della cometa, tuffandosi così nelle nubi di polveri lasciata sulla sua strada. Questi granelli di polvere penetrano a grandissima velocità nell’atmosfera terrestre bruciando per attrito, lasciando così nel cielo la caratteristica scia. Non vorrei infrangere i vostri sogni, ma quanto appena detto svela il fatto che non siano le stelle a cadere ma piuttosto briciole di cometa.
Visibilità
Nonostante la ricorrenza degli sciami meteorici, ogni anno la loro intensità varia leggermente. Gli anni che assicurano spettacoli migliori sono infatti quelli prossimi al ritorno della cometa che grazie al suo passaggio rifornisce la sua traiettoria di polvere fresca.
Altro fenomeno da non trascurare è la presenza della Luna che può disturbare l’osservazione delle meteore, come accaduto lo scorso anno dove la Luna è rimasta visibile praticamente per tutta la notte proprio a ridosso del massimo dello sciame.
Per il 2020 le condizioni osservative saranno decisamente migliori rispetto allo scorso anno anche se non ottimali. La Luna sarà all’ultimo quarto l’11 Agosto, proprio in concomitanza con il massimo dello sciame, disturbando le osservazioni solo nella seconda parte della notte.
Il massimo dello sciame è previsto nella seconda parte della notte tra l’11 e il 12 Agosto. Per osservare le meteore non è necessario utilizzare alcun strumento, il migliore resta l’occhio nudo, basta seguire alcuni piccoli accorgimenti e vi godrete lo spettacolo!
- Cercate un cielo il più possibile buio, lontani dall’inquinamento luminoso, vero nemico dell’osservazione del cielo.
- Se possibile spostativi in luoghi sopra i 700 m s.l.m., così da evitare gli strati più umidi dell’atmosfera.
- Scegliete un posto con l’orizzonte il più possibile sgombro da ostacoli e comodo d raggiungere in auto.
- Portatevi una lampada a luce rossa così da potervi muovere agevolmente al buio senza perdere l’adattamento dell’occhio all’oscurità.
- In fine organizzatevi con una coperta e abbigliamento adeguato perché in montagna anche d’estate può fare freddo…
Osservando per almeno un’ora e con calma si avrà l’opportunità di osservare diverse meteore, alcune anche molto brillanti (in questo caso si parla di bolidi).
Fotografare Le Perseidi
Fotografare le Perseidi non è difficile e chiunque abbia una reflex può tentare senza tante difficoltà.
Abbiamo bisogno di un treppiede ben solido, di un telecomando di scatto remoto e di un obiettivo grandangolare. Basta posizionare la reflex sul cavalletto e inquadrare la zona di cielo dov’è presente la costellazione di Perseo. Mettere bene a fuoco sulle stelle ed eseguire delle pose in sequenza relativamente lunghe, 30-60 secondi per posa, a seconda del grado d’inquinamento luminoso del cielo, dobbiamo cercare di mantenere il cielo abbastanza scuro altrimenti rischiamo di perderci le meteore nel chiarore del fondo cielo. Impostiamo una sensibilità ISO pari a 800-1600, a seconda della tenuta del rumore della nostra fotocamera e utilizziamo il diaframma più aperto che possiamo, possibilmente inferiore a f/4.