Com’è facile intuire dal titolo, in quest’articolo cercherò di spiegare come eseguire uno star trail, una tecnica fotografica che ritrae il naturale movimento che le stelle compiono nel cielo notturno.
Anche se a molti potrà sembrare superfluo o scontato è comunque utile spiegare perché e in che modo le stelle si muovono nel cielo. Come tutti sappiamo la Terra non è ferma ma ruota intorno al Sole (moto di rivoluzione) e su se stessa (moto di rotazione).
Il moto di rivoluzione, che la Terra completa in poco più di 365 giorni, porta dei cambiamenti nel cielo notturno che non sono percettibili in poche ore e quindi non fotografabili, come ad esempio il susseguirsi delle costellazioni nell’arco di un anno, non tutte le costellazioni invernali sono visibili in estate e viceversa. Il moto di rotazione invece è il responsabile del moto relativo che il Sole, la Luna e le stelle compiono nel cielo spostandosi da est verso ovest e nello star trail non stiamo facendo altro che catturare il moto apparente delle stelle nella volta celeste.
In realtà nel cielo ci sono due punti fissi, chiamati poli celesti, che altro non sono che l’intersezione dell’asse di rotazione terrestre con la sfera celeste e, sulla base di quanto detto prima, è facile intuire che le altre stelle si muoveranno da est verso ovest intorno a questi punti disegnando dei cerchi, proprio quei cerchi che noi riprendiamo nello star trail.
Ma perché abbiamo detto tutto questo? Semplice! Perché sapendo queste cose le stelle diventano così facilmente prevedibili e sarà più facile comporre la nostra foto. In una fotografia di un tramonto ad esempio abbiamo bisogno della luce giusta, nuvole disposte in modo particolare e anche dopo aver trovato il posto giusto non abbiamo la certezza che quello che abbiamo nella nostra mente si realizzi ma abbiamo bisogno anche di un po’ di fortuna mentre, nella realizzazione dello star trail, una volta scelto una location e cosa mettere in primo piano basta aspettare una notte serena e limpida possiamo realizzare il nostro star trail con la certezza di realizzare ciò che abbiamo in mente.
Giocare con le stelle
Sulla base di quanto detto finora sappiamo che nell’emisfero boreale abbiamo solo un punto fisso intorno al quale ruotano le altre stelle, il polo nord celeste. Nello star trail, quindi, ci si aspetta di vedere un punto centrale fisso, intorno al quale ruotano tutte le stelle. In realtà non è proprio così, alle medie latitudini abbiamo infatti delle stelle, dette circumpolari, che sono sempre visibili nell’arco di tutta la notte e, altre, che invece sorgono e tramontano. Questo fa si che in base alla porzione di cielo che stiamo riprendendo otterremo dei risultati diversi. Se per esempio inquadriamo a Nord mettendo la stella polare al centro del fotogramma, allora avremmo proprio quest’effetto di cerchi concentrici che ruotano tutti intorno alla polare che resta quasi immobile. Ma se spostiamo la polare ad un lato del fotogramma, a sinistra per esempio, noteremmo che man mano che ci si sposta verso destra le scie delle stelle tendono a diventare delle linee dritte fino a che nel lato opposto del fotogramma virano nella parte opposta delle altre. Ma perché accade questo?
Quello che accade è molto semplice: da Terra il cielo appare come una semi-sfera sulla quale ruotano le stelle e, fotografandola, non facciamo altro che riportare su un piano ciò che in realtà è sferico, in questo modo però vengono introdotte delle distorsioni che fanno si che il senso di rotazione apparente delle stelle distanti dalla stella polare sembra essere opposto a quelle che si trovano vicino alla polare.
La figura 1 qui accanto mostra l’andamento delle stelle alle medie latitudini e può aiutarci a capire tale fenomeno. Provate ad immaginare di aprire questa semi-sfera e vedrete che le scie formate dalle stelle diventeranno come quelle in figura 2.
In parte è lo stesso identico problema che si trovano ad affrontare i cartografi nella rappresentazione dell’intero globo terrestre in una mappa, loro ovviamente riescono a contenere queste distorsioni con delle tecniche di proiezione, noi invece possiamo sfruttare proprio queste distorsioni nella composizione della nostra foto, dobbiamo solo capire come.
Questo fenomeno si verifica in corrispondenza dell’equatore celeste, cioè in un punto del cielo che possiamo facilmente rintracciare tramite delle mappe astronomiche, disponibili anche per smartphone e pc, i più famosi sono senz’altro Star Walk per smartphone e Cartes Du Ciel per pc o mac.
Una volta che sappiamo dove passa l’equatore celeste, di conseguenza sappiamo anche dove avverrà questa “inversione” di rotazione e quindi possiamo scegliere come comporre la nostra foto.
Infatti, puntando direttamente in direzione dell’equatore celeste, otterremmo un effetto in cui le stelle in una metà del fotogramma virano in un verso mentre nell’altra metà vireranno nel senso opposto. Collocando invece la polare al centro dell’inquadratura avremmo tutti cerchi concentrici, e ancora, se inquadriamo la polare su un lato del fotogramma avremmo dei cerchi concentrici che ruotano intorno alla polare e che, man mano che ci si allontana, tendono a ruotare in senso opposto, ovviamente dobbiamo utilizzare una focale con un angolo di campo abbastanza ampio da riuscire a riprendere sia la polare sia l’equatore celeste.
Tutto sta alla nostra fantasia e alla nostra capacità compositiva, come vedremo tra pochissimo, realizzare uno star trail non è affatto complicato e sicuramente alla portata di tutti, la sola cosa che può fare la differenza è proprio la composizione, altrimenti ci si ritrova con uno star trail tecnicamente ben eseguito ma dalla composizione banale e che non trasmette nulla.
Realizzazione di uno star trail
Finora vi ho annoiato con la teoria, ma purtroppo era doveroso se vogliamo riuscire a realizzare qualcosa di buono, ora però è giunto il momento di vedere come settare correttamente la nostra reflex.
La prima cosa da fare è, ovviamente, lavorare in manuale, disattiviamo quindi ogni tipo di automatismo (sollevamento preventivo dello specchio, riduzione rumore, AF, ecc).
Impostiamo ISO e diaframma in modo da settare la giusta esposizione in base a ciò che vogliamo ottenere. In realtà non c’è una regola standard da seguire ma è a semplice gusto personale. Io generalmente imposto gli ISO a 400 e il diaframma a f/4 perché personalmente preferisco un cielo pulito con poche scie stellari, si ottengono però buoni star trail anche a 3600 ISO con f/2.8, ovviamente otterremmo un risultato completamente diverso con un cielo completamente pieno di scie. Fate un po’ di prove, scegliete l’effetto che vi piace e poi affinate la vostra tecnica di volta in volta.
Fatto ciò non resta che programmare il nostro telecomando temporizzato in modo che esegui N scatti da 30s l’uno con un intervallo tra uno scatto e l’altro il più breve possibile. Per quanto riguarda il numero di scatti da eseguire dipende molto dal risultato finale che vogliamo ottenere, in linea generale 2 ore di shoting sono sufficienti per ottenere un buono star trail ma se vogliamo delle scie molto lunghe dobbiamo aumentare il numero di scatti fino ad arrivare a 4-5 ore di ripresa, a voi la scelta, a seconda di cosa avete in mente di ottenere impostate il numero di scatti da eseguire.
Come potete vedere non c’è una procedura migliore per effettuare uno star trail ma solo delle accortezze che vanno poi affinate a seconda delle vostre preferenze.
Ovviamente inserite all’interno della reflex una scheda di memoria abbastanza capiente dal momento che vi ritroverete con centinaia di scatti da dover memorizzare e, anche se molti consigliano il contrario, ricordatevi di scattare sempre in RAW, altrimenti dovete fare delle prove sul campo per settare correttamente il bilanciamento del bianco, contrasto, saturazione, ecc., cose che in RAW possono essere fatte comodamente in post produzione.
Consigli utili
Il primo consiglio che vi do è di prestare attenzione alla scelta della location che, preferibilmente, deve trovarsi lontano dalle citta in modo da non essere disturbati dall’inquinamento luminoso che rende il cielo rossiccio e con poche stelle visibili, più ci si allontana dalle città o si sale in quota e più stelle riusciremo a riprendere.
Una volta scelta la location è utile conoscere con anticipo l’ora del sorgere o del tramontare del Sole e della Luna, è infatti consigliabile arrivare sul posto prima che faccia buio in modo da comporre l’immagine in tutta comodità, magari aiutandoci con una bussola per individuare il nord, e poi attendere che faccia buio per iniziare a scattare. Inoltre, com’è facilmente intuibile, nel bel mezzo della notte le stelle sono più brillanti del cielo che, nella foto, apparirà completamente nero. Per ovviare a tutto questo è preferibile iniziare a scattare subito dopo il crepuscolo quando c’è ancora un po’ di luce in modo che il cielo appaia di un blu profondo e il paesaggio correttamente illuminato, oppure, possiamo decidere di sfruttare la luce riflessa dalla Luna per effettuare uno scatto del panorama correttamente esposto e poi attendere che tramonti per effettuare lo star trail. Cos’ facendo in posto produzione (che affronteremo nel prossimo articolo) otterremo uno star trail ben bilanciato e d’effetto.
Un’altra tecnica molto utile è quella del “Lightpainting”, che consiste nell’illuminare il soggetto in primo piano con una torcia a led o con un flash durante l’esposizione per creare degli effetti molto suggestivi.
Infine vi consiglio di portarvi un libro e l’occorrente per preparavi delle bevande calde, durante la realizzazione di uno star trail si sta praticamente senza fare niente e un libro può aiutare a passare il tempo mentre una tazza di thè può sicuramente aiutare contro il freddo…
Infine, conoscere le condizioni meteo, un cielo sereno è d’obbligo anche se qualche nuvola può creare un’atmosfera surreale.
Come trovare la polare
Individuare la stella Polare non è affatto difficile, ci si può riuscire anche se non abbiamo una conoscenza particolare del cielo. Il metodo più semplice consiste nell’utilizzare come riferimento le ultime due stelle del Grande Carro, una costellazione abbastanza luminosa e molto semplice da riconoscere. Come prima cosa, dobbiamo individuare i quattro punti cardinali. Dopo di chè guardando verso nord saremo sicuramente colpiti da sette stelle abbastanza luminose che formano appunto il Grande Carro. Prolungando di circa quattro volte e mezzo la direzione che da “beta” conduce ad “alfa”, arriveremo alla stella polare.